Diamante e Modificazioni

Diamante e Modificazioni

Oltre alle imitazioni, bisogna prestare particolare attenzione anche ad eventuali modificazioni artificiali adottate in particolar modo a pietre tagliate. Quest’ultime possono incidere sia sul colore che sul grado di caratteristiche interne. Per quanto riguarda la colorazione, esistono dei particolari trattamenti in grado di attenuare o accentuare il colore all’interno del diamante. Uno di questi consiste nel sottoporre la pietra ad irraggiamento, tramite elettroni o neutroni di reattori nucleari.  La prima tecnica produce risultati non sempre ottimali, poiché la pietra viene colorata solo in una parziale zona della pietra che sovente rimane sulla parte esterna, non riuscendo ad entrare in profondità e sempre circoscritta. Più sofisticato invece è l’utilizzo di neutroni, qui la colorazione risulta più interna e in linea di massima più omogenea. Entrambi questi trattamenti producono svariate colorazioni in base al diamante di partenza, ma soventi sono di colore verde o blu. Una volta attuato questo processo la pietra potrebbe ritornare al suo colore originario se esposta a trattamento termico(se subisce un forte riscaldamento) o anche se esposta a semplici raggi solari. Oltretutto il trattamento a elettroni potrebbe comportare una radioattività nella pietra. Comunque un occhio esperto sarà in grado di verificare un’eventuale modificazione del colore, anche se nelle modificazioni più raffinate, bisognerà fare ricorso alla spettroscopia, con risultati investigabili solo da professionisti molto esperti. Il colore è anche modificabile con metodi meno invasivi ma sicuramente più riconoscibili. Uno di questi consiste nell’applicare un rivestimento esterno colorato, di solito sul perimetro del padiglione, in grado di sminuire l’eventuale sfumatura indesiderata, o aumentare un colore di un diamante per farlo divenire Fancy. I diversi risultati si ottengono in base al colore usato, ma come accennato, queste mistificazioni sono facilmente riconoscibili. Tanti anni fa si usava anche applicare, delle piccole lamine riflettenti a contatto con le facce del padiglione al fine di interferire e migliorare il suo grado di colore. Anche questa tecnica però è facilmente riscontrabile con un semplice esame ottico e fu largamente abbandonata.

Altre modificazioni riguardano il grado di caratteristiche interne. Come ben sappiamo, minori saranno le inclusioni nella nostra pietra e maggiore sarà il suo valore. Al fine di eliminarle o camuffarle sono state brevettate due tecniche ben distinte: il trattamento laser e il riempimento di fratture affioranti. Per quanto riguarda il primo, si tratta di un vero e proprio raggio laser puntato direttamente sull’inclusione all’interno del diamante. Quest’ultimo agisce sull’inclusione, decolorandola e rendendola meno visibile, ma di contro, lascia una vistosa traccia del raggio laser all’interno della pietra, che non solo ha distrutto l’inclusione, ma anche tutta la parte del diamante che ha inciso dal perimetro esterno fino all’inclusione.

Con gli anni le tecniche laser si sono affinate e invece di usare un solo raggio laser se ne usano due che convergono sull’inclusione. Con questa metodologia il risultato è migliore anche se resteranno visibili, ma molto più leggere le loro caratteristiche scie. Ultimo metodo di modificazione del grado di caratteristiche interne, consiste, se presenti, nel riempimento delle fratture affioranti con liquidi che hanno simile indice di rifrazione del diamante, e il risultato dovrebbe portare alla loro scomparsa. Questo procedimento se non dichiarato rasenta la truffa, poiché il nostro Esperto è convinto che tale procedura non rimanga stabile nel tempo, e quando la pietra subirà la fase di incastonatura, il calore potrebbe far uscire il liquido, inconveniente che potrebbe verificarsi anche con una pulitura a ultrasuoni (tecnica largamente usata in oreficeria alla fine di un lavoro). Comunque ogni eventuale modificazione, da parte umana di un diamante, sarà sicuramente riportata sul vostro certificato gemmologico internazionale.

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